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Psicoterapeuta - Psicologo

Silvia Zuddas

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  • Indirizzo
    Studio Privato
    Via della Madonnina 10b, Credaro (BG)
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Carriera

Sono nata nel 1980 nel Sud-Ovest della Sardegna (Sulcis –Iglesiente). Che dire? Ricordo le estati al mare con zia Arianna e con i miei genitori e il mio stupore nel trovare i piccoli tesori del mare come conchiglie e pietre spettacolari, sentirmi fortunata per aver trovato “l’occhio di Santa Lucia”. Aspettavo con ansia le feste come il Natale e il Ferragosto che rappresentano i ricordi migliori di quel periodo della mia vita. Al pranzo di Ferragosto ognuno portava “qualcosa”. Ricordo il profumo di fritto appena mi alzavo la mattina. Mia mamma preparava i petti di pollo impanati o le melanzane impanate. Non finiva qua. Le melanzane facevano da padrone: ripiene, gratinate, grigliate, al forno, alla parmigiana e chi più ne ha, più ne metta. Il premio lo vinse mia nonna quella volta che al mare portò una pentola avvolta in un cannovaccio che conteneva lumache al sugo. Sono stata una bambina molto curiosa, attenta e secchiona! Finite le medie mia madre decide (lei) di iscrivermi (alla faccia degli Open Day di oggi) all’istituto tecnico commerciale (ex Ragioneria), nonostante volessi iscrivermi al Liceo scientifico o al Tecnico Minerario. Vabbè, non la presi così male, si iscrisse anche la mia cara amica Cinzia con la quale dall’asilo al diploma di quinta superiore abbiamo condiviso lo stesso banco. E dopo? Qui viene il bello. Diplomata con 100/100 (anche la mia amica Cinzia) decido per coerenza con gli studi di iscrivermi alla facoltà Di Economia e Commercio di Cagliari. Durante il primo anno universitario dovetti confrontarmi con la realtà e il triste primato della piccola provincia nativa: vantava (e vanta ancora oggi) il più alto tasso di disoccupazione giovanile (70%), nonchè provincia più povera di Italia. Per cui il mio ex ragazzo di allora, ad aprile 2000 emigrò “in continente” ed io lo seguii a fine agosto 2000 (dopo aver dato due esami universitari). Partii con due valigie e uno zaino con un sogno, un desiderio di avere delle opportunità che la mia amata terra non avrebbe potuto darci. Continuai gli studi nella facoltà di Economia di Brescia, ma ben presto abbandonai. La necessità di lavorare a tempo pieno, adattarmi ad un contesto a me completamente sconosciuto partendo da zero non fu facile. Trovai lavoro in meno di una settimana e dopo qualche mese trovai un lavoro stabile come impiegata in una ditta di guarnizioni. All’età di 25/26 anni iniziò la mia “crisi esistenziale”. Inizia a pensare che a me piaceva studiare e aver lasciato l’università costituiva un “sospeso” nella mia vita. Entrai in connessione con quello che davvero volevo e mi dissi (considerando anche l’altro aspetto della mia infanzia) che avrei voluto aiutare le persone a stare bene, a prendermi cura dell’aspetto emotivo, psicologico, delle loro sofferenze. Feci una ricerca e scoprì l’esistenza della facoltà di Psicologia a Bergamo e passai un’intera estate studiando sugli Alpha Test perché “dovevo entrare a tutti i costi”. E così entrai. E’ stato un po’ faticoso riprendere a studiare dopo 6 anni, ma pagina dopo pagina, libro dopo libro, pur non frequentando, appena potevo, davo un esame. Avevo sempre con me libri e fotocopie. Ogni momento libero era l’occasione per leggere una, due, dieci pagine, quelle che riuscivo. Ringrazio l’assenza degli smartphone che, non essendoci, non mi hanno permesso di buttare via il tempo. Nel frattempo, dopo 10 anni, terminò la storia anche con il mio ex-fidanzato ed andai a vivere da sola. Nonostante lavorassi 9 ore al giorno, non frequentassi, vivessi da sola sono riuscita a prendere il diploma della laurea trinennale in 4 anni e la laurea magistrale in due anni e mezzo. Non nascondo che durante questi faticosissimi anni ho pensato più volte di lasciare: era troppo faticoso, stressante conciliare un lavoro da 45 ore settimanali, vivere da sola senza l’aiuto “operativo” di nessuno. Tante volte ho ripensato al pranzo “riscaldato” che trovavo quando tornavo da scuola di cui qualche volta mi sono lamentata, apprezzando a posteriori la comodità di “trovarlo pronto”. Mi dicevo “Chi me lo fa fare?”, ma c’era sempre IL mio sogno, i miei Valori a motivarmi, a guidarmi e a farmi trovare la forza di andare avanti. Ho fatto tante rinunce, sacrifici. Poi l’esame di stato e finalmente l’abilitazione alla professione di Psicologa. E poi? So “fare” la psicologa? Ho abbastanza strumenti per iniziare a lavorare? No, ovviamente. E con tanti sacrifici, nel 2016, inizio la scuola quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale. Un percorso non solo formativo, ma importante anche da un punto di vista umano . Ho trovato quella “colleganza” che mi era mancata all’università. La possibilità di frequentare le lezioni nel weekend mi ha permesso di confrontarmi con i miei compagni e con i docenti su aspetti considerevoli di questo importantissimo lavoro. Nel corso degli anni, anche con formazioni parallele al percorso di specializzazione si sono ampliate le conoscenze e definiti gli ambiti di intervento, le mie passioni. Ho iniziato la mia attività professionale solo al terzo anno di specializzazione. Troppo preziosa la sofferenza dell’altro per non essere all’altezza di poter sanare le sue ferite e concorrere insieme al cambiamento. Non me la sono sentita prima. Ed anche quando ho iniziato, le supervisioni con i docenti sono state preziosissime. Ho iniziato ad esercitare in uno studio di una collega, per poi collaborare in diversi studi, come tanti colleghi fanno all’inizio della loro carriera. Il mio sogno era avere uno studio tutto mio, da condividere con altre preziosissime colleghe/i con diverse formazioni e competenze per far in modo di dare al cliente, alla persona la possibilità di affrontare il suo percorso di crescita, la sua sofferenza con il professionista più adatto. Questo si sta concretizzando proprio quest’anno, nel 2022. Non mi sembra vero. Mi viene in mente l’immagine della Silvia ventenne con due valigie e il suo zaino “Invicta” che sale sulla nave Tirrenia, sapendo che quello è il viaggio dell’opportunità, della svolta, non sapendo ancora bene dove stesse andando, ma piena di fiducia e speranza. Ora aprendo la porta dello studio, quella stessa ragazza, intraprende un altro viaggio. Un viaggio che dà senso e scopo alla sua vita, a quella degli altri e in una visione più utopistica al bene della collettività. Perché il nostro modo di pensare, di agire non influenza solo noi stessi, ma anche quelli che vivono con noi e le generazioni future.

Qualifiche
  • Psicoterapia
  • Psicoterapia cognitivo comportamentale
  • Psicologia dell'emergenza - Psicotraumatologia
  • Psicologia Nutrizionale
  • Psicologia sportiva
  • Psiconcologia
Patologie trattate
  • Disturbi del comportamento alimentare (DCA)
  • Ansia
  • Dipendenza affettiva
  • Depressione
  • Stress
  • Disturbo post traumatico da stress
  • Disturbo di personalità
  • Fobia
  • Disturbo ossessivocompulsivo
  • Lutto
  • Trauma
  • Separazione
  • Traumi (violenze, incidenti, malattie...)
  • Lipedema (accettazione malattia e accettazione corporea)
  • Emotional Eater (mangiatore emotivi)
  • Psicologia dello sport (Mental training)
  • Sindrome del colon irritabile

Indirizzi & Servizi

  • Studio Privato
    Via della Madonnina 10b, Credaro (BG)
    • Servizio - Visita Costo
      Terapia Occupazionale €0
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